Le notizie false anche meglio note come fake news sono quelle notizie che, tramite parole-chiave, fanno credere che una notizia sia vera quando in realtà è falsa.
La maggior parte delle volte le fake news hanno titoli e/o immagini che ingannano il lettore, facendogli credere che tutto ciò che sta leggendo sia veritiero. Esse trovano larga diffusione grazie ( a causa) dei vari social media sempre più usati; Facebook, Instagram, Twitter sono solo alcuni nei quali prendono il sopravvento.
Le cosiddette “bufale” rappresentano la contraffazione di notizie (dalla distorsione manipolativa dei fatti alla disinformazione totale), che viene creata ignorando completamente le norme editoriali, le regole, i processi adottati nei media per garantire la conformità e verificabilità, e che non può resistere a nessun controllo, anche superficiale, sulla conformità e la realtà, ma nonostante tutto ciò ha un potente effetto sulla coscienza di un gran numero di persone. Più brevemente si tratta di semplici bufale che vengono create ad hoc per screditare un personaggio pubblico o manipolare la verità dei fatti di un evento.
Noi educatori del Progetto P.I.T.E.R., nell’ambito del laboratorio di giornalismo, abbiamo affrontato questo tema con i minori in modo innovativo. Grazie a due webgame, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di indossare i panni sia di investigatori a caccia di bufale, che di coloro che diffondono le notizie false. I giochi in questione, “The Information Tower” e “Go Viral”, affrontano infatti, l’annoso tema da due punti di vista differenti.
Il primo si propone di testare le capacità investigative dei minori facendoli confrontare con 3 notizie realmente pubblicate online. Mediante una serie di indizi nascosti i ragazzi alla fine devono stabilire se la notizia è vera o falsa.
Il secondo ha lo scopo di far comprendere i meccanismi tecnici che permettono alle bufale di diffondersi. Basato su tre livelli nel primo i ragazzi devono contribuire a rendere virali delle notizie false sfruttando la loro carica emotiva e l’indignazione che ne deriva. Il secondo livello chiama invece in causa i cosiddetti finti esperti, mentre il terzo si basa sul complottismo ricercando cause nascoste o motivi sinistri che giustifichino quanto si sta affermando.
È solo grazie alla conoscenza e all’istruzione che è possibile combattere fake news, dicerie e bufale, in un momento storico dove le illazioni si propagano alla velocità della luce.
Per cui niente di meglio che imparare a difendersi dalla disinformazione divertendosi proprio come hanno fatto i bambini del progetto P.I.T.E.R.